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Madame Badia e la Golden Era

Aggiornamento: 6 nov 2020

Agli inizi del Novecento, il Cairo è in una fase di trasformazione in seguito al processo di urbanizzazione della città, dovuto allo spostamento dai villaggi e dalle campagne di molte comunità che portano con sé le proprie tradizioni e intrecciano un nuovo tessuto sociale. È un momento in cui anche l’arte e la cultura si rinnovano e, ad esempio, nella musica si sviluppa il genere baladi che, attraverso nuove possibilità espressive, racconta le suggestioni di questi cambiamenti. In questo contesto, la danza orientale fiorisce grazie all’inventiva di Badia Masabni, considerata da molti la madre del Raqs Sharqi, colei che dà l’impulso verso l’evoluzione moderna della danza.


Nata a Damasco nel 1894, dal padre di Beirut e la madre di Damasco, trascorre la sua infanzia tra le due città. In seguito ad un grave episodio che la coinvolge, si trasferisce con la famiglia in Argentina, dove Badia scopre l’amore per la recitazione, il canto e la danza. Dopo il ritorno in Siria e un periodo a Beirut, Badia persuade sua madre ad accompagnarla al Cairo in cerca di opportunità. Qui incomincia a lavorare come attrice e quando nel 1914 torna a Beirut si unisce al celebre teatro di Madame Jeanette. Nel suo debutto Badia canta, danza e suona i cimbali, perpetuando la tradizione delle awalim e ottenendo un grande successo. In seguito, inizia a lavorare con l’attore, drammaturgo e regista Nagib El Righany e il suo ensemble. Quando ritorna al Cairo nel 1921 diventa la stella della compagnia e nasce anche l’amore con Nagib. Tuttavia, il matrimonio è molto turbolento e, dopo vari tentativi di riconciliazione, avviene la separazione definitiva.


Così, nel 1926 Badia apre il suo cabaret, Sala Badia Masabni, nella via Emad El Din, con un programma artistico che prevede canto e recitazione e dalla stagione successiva anche la danza. Successivamente, nel 1940, realizza il suo più ambizioso progetto, il Casino Opera, un music hall con un teatro, un ristorante e un bar in stile americano. Nel cabaret di Badia, il termine raqs sharqi viene introdotto per distinguere la danza del posto dalle danze europee. Il coreografo Ibrahim Akef, che collabora con Badia, identifica quelli che sono i movimenti della danza orientale quali, ad esempio, shimmy, ondulazioni, hip drop. Tuttavia, dovendo essere rappresentata sul palcoscenico, la danza orientale richiede una preparazione specifica. Per questo, Badia assume coreografi europei, come Isaac Dickon e Khristo Klaadax, che hanno il compito di arricchire la danza orientale con l’eleganza e la tecnica della danza classica, aggiungendo elementi occidentali, come giri o passi di spostamento.


Mentre nelle danze tradizionali le danzatrici usano un repertorio limitato di movimenti del corpo, danzando principalmente sul posto, con le braccia rilassate e improvvisando, Badia porta la danza orientale al centro della scena, con coreografie che occupano l’intero palcoscenico e possono essere apprezzate, per la loro composizione, anche da un pubblico seduto più lontano. Inoltre, nel Casino Opera si sperimenta per la prima volta l’uso del velo nella danza orientale, che sembra nasca dall’idea di una insegnante russa come esercizio per avere un maggior controllo nel movimento delle braccia.


Un’altra fortunata idea di Badia Masabni è quella di affiancare agli strumenti tradizionali, quali la darbouka, il req e il kanoun, gli strumenti occidentali come violini, violoncelli e fisarmoniche, ingaggiando maestri e professori d’orchestra di formazione classica. Arrangiamenti musicali raffinati si alternano all’improvvisazione, al taksim, e le composizioni musicali diventano sempre più ricche e complesse. Di conseguenza, per interpretare la musica anche la danza diventa più sofisticata e con maggiore consapevolezza tecnica ed espressiva.


In questo periodo l’industria del cinema in Egitto è fiorente e molte scene ambientate nei music hall sono girate al Casino Opera con le danzatrici di Badia. E, grazie a queste partecipazioni nei film, molte artiste raggiungono una celebrità mai raggiunta nel passato. Le danzatrici diventano protagoniste di numerose pellicole, prodotte dall’industria cinematografica egiziana che si specializza in commedie musicali ispirate a quelle hollywoodiane. Nei film sono presenti molte scene di danza, soprattutto in stile raqs sharqi, rendendo accessibile questa forma d’arte a tutti coloro che non hanno le risorse per assistere agli spettacoli nei costosi e lussuosi music hall. Inoltre, attraverso il cinema, la danza può essere vista non solo dal pubblico egiziano ma in tutto il mondo. Proprio di recente si è riscoperto il fascino per la danza delle dive della golden era e queste pellicole rappresentano un valido supporto per le ricerche delle ballerine contemporanee.


Inoltre, nel leggendario Casino, tra il 1930 e il 1940, sotto la guida di Madame Badia Masabni, formano il loro stile le due più influenti e innovative danzatrici di danza orientale del momento: Tahiya Carioca e Samia Gamal.


Tahiya Carioca, alla nascita Badaweya Mohamed Kareem Al Nirani, è una delle più famose e longeve danzatrici della Golden Era. Inizia giovanissima la sua carriera nel famoso Casino, danzando dapprima in gruppo e poi da solista. Inizia giovanissima la sua carriera nel famoso Casino, danzando dapprima in gruppo e poi da solista. Il suo nome d’arte deriva dall’idea della danzatrice di incorporare i passi e i ritmi sud americani alle sue performance grazie alla conoscenza della danza carioca brasiliana, molto veloce e dinamica.



L’altra stella, Zainab Ibrahim Mahfuz, riceve la sua formazione di danza da Badia che nota fin da subito il talento della danzatrice e le attribisce anche il suo nome d’arte Samia Gamal. La danza di Samia, illuminata sempre dal suo sorriso, è caratterizzata dall’eleganza del movimento, dai giri, dagli arabesque. Samia viene anche chiamata “la danzatrice dai piedi scalzi” perché è stata la prima a mostrare la possibilità di danzare senza le scarpette. La sua arte cresce e si arricchisce anche grazie all’incontro con il cantante Farid Al Atrash e le sue raffinate composizioni. Tra i due nasce un amore leggendario che li unisce sia nella vita reale che nell’arte e che sarà reso immortale nelle pellicole cinematografiche dove sono protagonisti.


Tra le altre danzatrici famose di quest’epoca c’è la grande Naima Akef, un’artista innovatrice che ispirerà tanti danzatori contemporanei. Nel suo stile eclettico introduce virtuosismi, come layering, giri e passi di spostamento che si ricollegano al suo background di artista nel circo di famiglia.



Sitografia:

- gildedserpent.com

- hossamramzy.com

- shira.net


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