Hagallah e Fellahi nell'estetica di Mahmoud Reda
- Amira Elena
- 13 lug 2019
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 13 nov 2020
HAGALLAH
L’hagallah era un rito praticato dai beduini, originario dell’oasi di Siwa, nella regione di Mersa Metruth, ed era legato a una cerimonia in cui la donna sceglieva il suo futuro marito, esprimendo la propria preferenza ballando di fronte a una fila di pretendenti.
A sua volta, il prescelto offriva un braccialetto per accettare la proposta e la ragazza rimuoveva il velo dal suo viso per sancire l’elezione.
Le tre parti che componevano il rito erano chiamate: Shehaywa, l’introduzione corale; ghennaywa, un momento di musica e di poesia d’amore; magruda, la fine del rito, annunciata da coro e musicisti.
Attualmente, l’hagallah è quasi del tutto scomparsa e quella che oggi si rappresenta in scena è una versione artistica con i canoni e il gusto estetico del maestro Mahmoud Reda. Qui i movimenti dei fianchi sono molto accentuati per ricordare la fisicità delle donne delle deserto con le loro gambe forti e il bacino prominente.
Ed anche il costume enfatizza questo aspetto con la gonna di volant che si sovrappone al costume dai colori vivaci e completato da un foulard che copre i capelli.
FELLAHI
La danza Fellahi è la rappresentazione del lavoro quotidiano nei campi e della vita semplice e autentica della gente.
Grazie al grande lavoro di ricerca del maestro Reda, questa danza è stata rappresentata in una forma teatralizzata, ricca di colore ed espressività. Il costume femminile è un abito lungo e ampio, semplice ed essenziale, con toni molto accesi, spesso accompagnato da una lunga sciarpa che può essere indossata attorno al capo oppure attorno ai fianchi, per sottolinearne i movimenti. Possono essere anche usati accessori quali, ad esempio, anfore o bastoni.
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