La creazione coreografica
- Amira Elena
- 30 apr 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 6 nov 2020
Per creare una coreografia seguo sempre due step. Il primo è la liberazione della creatività istintiva, emotiva, corporale e il secondo è l'attivazione del processo per arrivare a definire la composizione coreografica.

Nello step uno, ci sono tre fasi:
1- Ascolto della musica e dell'impatto emotivo che riesce a suscitare. Il brano deve catturare prima il mio cuore e farmi desiderare di danzare.
2- Associazione alla musica di un mood, una sensazione, un'atmosfera. In un magico accordo sinestetico, all'ascolto si unisce il senso della vista. La musica si traduce in un elemento visivo, come un'immagine nella mia mente.
3- Danza libera, improvvisata e spontanea. A questo punto mi affido all'istinto naturale del movimento e inizio a tradurre la musica in disegni con il corpo.
A volte filmo questo momento per trattenere qualcosa che può funzionare a livello coreografico.
Anche nello step due, ho trovato 3 fasi:
1- Lo scomponimento della musica, per arrivare ad un'analisi precisa delle sua struttura e delle sue sfumature.
2 - Immaginare la danza nello spazio con i suoi spostamenti. Individuare il percorso che desidero compiere nelle varie parti musicali. Scegliere quando essere al centro scena e quando inserire passi di spostamento . Come orientarmi nello spazio, ad esempio, se in en face o in diagonale. In che parte aprire lo sguardo al pubblico e dove cercare una chiave più intimista.
3 - Infine, la scelta dei passi e delle figure e la loro organizzazione in sequenze e combinazioni. Dapprima lavoro sul livello inferiore del corpo, sull'azione dei piedi, delle gambe e del bacino e poi in modo consequenziale si vanno ad aggiungere i movimenti del busto, della testa e ovviamente delle braccia che sono sostegno e cornice della danza.
Terminato il processo, mi affido alla ripetizione della coreografia per almeno tre volte per sentirla scorrere e fluire. Se in alcuni momenti non sento la connessione che desidero, cambio qualche passaggio e riprovo nuovamente la coreografia nella sua interezza. Per me, la coreografia perfetta è quella che tecnicamente fa sentire a suo agio la danzatrice e che racconta la musica facendola vivere nella danza e nel corpo facendo vibrare l'emozione.
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